La Fondazione Pastificio Cerere e la Fondazione Severino proseguono la collaborazione, iniziata nel 2022, finalizzata a portare l’arte all’interno della Casa Circondariale di Rebibbia Femminile allo scopo di creare nuove occasioni di crescita culturale, stimolare la creatività e favorire la riabilitazione personale anche in contesti marginali e fragili.
Per questo nuovo appuntamento l’artista Fabrizio Sartori ha ideato il progetto Kleksografie e disegni ambigui appositamente pensato per il reparto psichiatrico della Casa Circondariale di Rebibbia Femminile. Il progetto, a cura di Giuliana Benassi, prevede un workshop che si svolgerà durante le giornate del 29 febbraio, 1 e 2 marzo, con l’obiettivo di sviluppare una nuova percezione dei colori e delle forme al fine di utilizzare la creatività come modalità di espressione alternativa al linguaggio. Partendo dall’analisi dei colori primari saranno realizzati dei disegni che, attraverso macchie di inchiostro colorato, andranno a delineare figure ed oggetti. Una selezione dei disegni realizzati sarà esposta in uno degli spazi comuni all’interno del carcere.
Lo psicologo Hermann Rorschach (1884-1922) impiegò molti anni a definire i colori, le forme, le dimensioni e tutte le caratteristiche di presentazione delle sue famose tavole. Ancora oggi il suo test è uno strumento utilizzato da molti professionisti del settore. Le macchie del test che portano il suo nome sono dei disegni astratti e simmetrici realizzati con inchiostri di diverso colore e vengono sottoposte ai pazienti con l’obiettivo di indagarne la personalità. La capacità dell’uomo di riconoscere in un segno casuale ed astratto qualcosa di concreto è molto antica, forse potrebbe essere addirittura una capacità innata.
La loro origine viene fatta risalire alle kleksografie ovvero i “disegni di macchie” (dal tedesco kleks – macchia) con le quali il medico tedesco Justinus Kerner compose diversi libri di poesie ispirate a queste aggregazioni casuali di inchiostro.
In partnership con l’Accademia di Belle Arti di Roma sarà organizzato, quale momento di restituzione del progetto, un seminario sul tema della didattica nelle carceri, proponendo quindi un’occasione di studio e riflessione sulle ricadute dell’arte contemporanea nei contesti fragili. Saranno dunque condivisi sia i risultati del progetto di Fabrizio Sartori, sia quelli del laboratorio condotto dall’artista Leonardo Petrucci durante la prima edizione.